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Digital360 Awards

L’IoT rivoluziona il settore lattiero-caseario: il progetto di TIM per il Caseificio Sangiovanni

La nota telco ha digitalizzato il processo produttivo di un’azienda specializzata in taleggio, utilizzando il software TIM Easy Farm e l’integrazione dei dati provenienti dai sensori IoT installati nella stalla e sui macchinari. Il progetto è stato presentato ai Digital360 Awards 2023

Pubblicato il 10 Set 2023

IoT lattiero-caseario


L’IoT non ha solo rivoluzionato l’automotive e le smart city, per citare due ambiti “classici” in cui l’Internet of Things sta ridisegnando profondamente i settori. Anche alcune filiere fondamentali dell’agroalimentare, come quella produttiva del lattiero-caseario, oggi adottano dispositivi e soluzioni IoT per migliorare ed efficientare i processi. Un esempio recente arriva da TIM. La nota telco, mediante  TIM Enterprise, la divisione dedicata ad aziende e pubblica amministrazione, ha presentato un progetto ai Digital360 Awards 2023 nella sezione IoT. Il progetto ha completamente digitalizzato il processo produttivo del Caseificio Sangiovanni riferito, in particolare, al taleggio. Oggi l’integrazione dei dati dalla parte di campo a quella di allevamento, fino al trasporto e alla trasformazione, consente di tracciare ogni fase della filiera. Da qui la garanzia di una gestione completa delle informazioni e, quindi, di una maggiore trasparenza per il consumatore finale.

La digitalizzazione del caseificio con TIM Easy Farm

TIM Enterprise ha sviluppato nell’ottica di Agricoltura 4.0 la digitalizzazione del Caseificio Sangiovanni grazie all’utilizzo del software TIM Easy Farm. Si tratta di un sistema che permette di tracciare e monitorare le attività agricole tramite un quaderno di campagna digitale. Nel quaderno confluiscono i dati raccolti dai sensori IoT installati sia nella stalla sia nei macchinari impiegati per le lavorazioni. Per quanto riguarda le informazioni provenienti dalla stalla, queste comprendono indicatori quali ad esempio temperatura e umidità associate a ogni mungitura. I macchinari, invece, condividono dati come la quantità di foraggio o le tempistiche che occorrono per svolgere determinate attività. Tutti questi dati convergono poi nella piattaforma di tracciabilità Rurall che offre uno sguardo omnicomprensivo. Inoltre, dà la possibilità di risalire a ogni singola operazione partendo dal prodotto finale, il taleggio appunto.

IoT e Blockchain, le principali tecnologie coinvolte

Le componenti tecnologiche coinvolte nel progetto sono state diverse. Anzitutto il software TIM Easy Farm e i sensori IoT installati nella stalla e nei macchinari sono stati integrati con i database del caseificio. In secondo luogo, è stato predisposto un layer Blockchain che notarizza i dati raccolti, memorizzandoli in maniera sicura nella Blockchain di Olivetti e mettendoli a disposizione sulla piattaforma di tracciabilità. Il ricorso alla tecnologia della “catena di blocchi” è uno degli elementi più innovativi dell’iniziativa, in quanto garantisce l’origine e la sicurezza dei dati raccolti.

Tra questi, i più importanti dal punto di vista alimentare e di processo sono memorizzati con l’attribuzione del marchio D.O.C.G (Dato di Origine Certificata e Garantita) che attesta l’immutabilità nel tempo. In questo modo il consumatore ha piena certezza dell’affidabilità e della trasparenza delle informazioni ricevute. È in grado così di conoscere la storia del prodotto ai fini di una scelta pienamente consapevole.

Un modello di successo per Agricoltura e Industry 4.0

Finanziato dalla Regione Lombardia con le risorse del MIND (Milano Innovation District), il progetto ha avuto una durata complessiva di 12 mesi. I partner tecnologici e strategici che, insieme a TIM, si sono occupati della sua realizzazione hanno visto Olivetti per la parte di sensoristica e integrazione delle piattaforme, Tecnoalimenti e il Caseificio Sangiovanni per la mappatura dei flussi di filiera e Rurall per la raccolta dei dati nella piattaforma di tracciabilità. Non è mancato, inoltre, l’engagement del consumatore che ha potuto verificare i benefici oggettivi di un modello che conferisce totale chiarezza alla filiera.

Per il caseificio il primo vantaggio è stata l’ottimizzazione delle operazioni in campo e delle risorse, con un conseguente risparmio sui costi di gestione e di produzione. A cui va aggiunto il monitoraggio puntuale e una raccolta dei dati più accurata, proveniente dagli ambienti e dai macchinari utilizzati nei processi. Raccolta resa possibile dall’installazione di sensori IoT nei luoghi e nelle apparecchiature destinati alla lavorazione. Non solo. I dati e le informazioni convogliate nella piattaforma di tracciabilità consentono adesso di ripercorrere a ritroso l’intero processo, individuando eventuali errori e potenziali opportunità di miglioramento. Infine, la tecnologia Blockchain ha suggellato quei valori di affidabilità e trasparenza che danno al consumatore strumenti oggettivi per sapere effettivamente che cosa mangia.

Oltre al contesto di Agricoltura 4.0 in cui la soluzione di TIM è stata implementata, la sua architettura modulare e scalabile può venire incontro alle esigenze di diversi altri comparti. Basti pensare a tutte le aziende comprese nei settori di Industry 4.0 che possono far tesoro dei dati raccolti nello shop floor per ottimizzare i cicli produttivi, le attività di manutenzione, la verifica della qualità e i flussi logistici.

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