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L’Ultra Reliable Wireless Backhaul di Cisco cambia il trasporto funiviario



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Due progetti, in Veneto e Valle d’Aosta, dimostrano come anche in contesti estremi sia possibile abilitare la convergenza IT/OT e creare nuovo valore in piena sicurezza. Una progettualità critica per Cisco e il suo ecosistema, resa possibile da tecnologie wireless ad altissima affidabilità

Pubblicato il 22 dic 2023

Giornalista Due job

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Funivie Faloria e Buisson-Chamois: funivia in inverno
Immagine di Fedor Selivanov da Shutterstock

La storia che lega Cisco con l’ecosistema dei propri partner e le aziende che gestiscono la Funivia Faloria a Cortina d’Ampezzo e la funivia Buisson-Chamois in Valle D’Aosta è la dimostrazione come da progetti che nascono su esigenze specifiche è possibile trarre spunto per aggiungere nuovo e ulteriore valore.

Il revamping degli impianti funiviari

Parliamo di due impianti diversi nella concezione, ma identici nelle necessità.
Il primo, la funivia Faloria a Cortina d’Ampezzo, è un impianto di risalita che viene utilizzato in inverno per portare in quota gli sciatori e in estate gli escursionisti, attraverso tre stazioni: una a valle, una intermedia a Mandres a 1500 metri di quota, e la terza sul monte Faloria.
Il secondo, la funivia Buisson-Chamois in Valle D’Aosta ha quasi 80 anni di vita ed un servizio di Trasporto Pubblico Locale che consente di raggiungere il paese di Chamois, unico comune di Italia sulla terraferma non raggiungibile in automobile.
“L’esigenza iniziale – racconta Marco Tagliabue, Sales Manager IoT in Cisco – era quella di effettuare un revamping dei sistemi tecnologici a bordo delle funivie, prima partendo dalla Faloria di Cortina e mutuando poi il progetto su quella in Valle d’Aosta. Si dovevano adottare, in luogo di tecnologie analogiche, basate su trasmissione magneto induttiva, sistemi digitali innovativi, che comprendessero telecamere e Access Point di bordo, così da poter disporre di comunicazioni audio/video/dati bidirezionali, ed eventualmente anche di servizi aggiuntivi come il Wi-Fi per gli utenti, migliorando il livello di experience.”

Superare il problema di banda con l’Ultra-realiable Wireless Backhaul

L’idea progettuale di partenza, dunque era quella di spostarsi da un pur affidabile mondo analogico, validato da oltre 40 anni di installazioni, a un mondo digitale.
Il tutto con un problema non trascurabile: poca banda trasmissiva, che garantiva pochi kilobyte al secondo.
Una criticità non da poco, se si tiene conto che l’innovazione avrebbe riguardato anche la parte tecnologica di controllo, vale a dire tutti i sistemi di bordo che garantiscono safety dei passeggeri, come i PLC con i quali si monitorano l’apertura e chiusura delle porte o l’assetto dei freni.
“Le informazioni che questi sistemi trasmettono tra la vettura e la stazione di terra devono arrivare in time out temporali molto molto stretti, nell’ordine dei 200-250 millisecondi”.
In questo range temporale, il sistema di bordo deve trasmettere le informazioni di sicurezza a terra e l’apparato di terra deve comunicare al sistema di bordo il token di conferma che l’informazione è stata acquisita in modo corretto.

Le criticità progettuali

La sfida dunque è stata proprio trovare dispositivi wireless che permettessero la trasmissione terra-bordo nel time-frame previsto, il tutto con una disponibilità di banda sufficiente a supportare le innovazioni previste e anche implementazioni future e con la garanzia che durante il movimento delle cabine della funivia, il cambio degli Access Point, vale a dire l’handover, avvenisse in zero millisecondi, mantenendo cioè attiva la sessione di comunicazione.
In questo tipo di installazioni, è bene precisare, tutto il tragitto deve essere coperto con Access Point installati nelle stazioni e sui piloni e apparati a bordo delle cabine.
“La necessità – spiega ancora Tagliabue – è che indipendentemente dall’Access Point cui il veicolo è connesso, la trasmissione sia continua, con una esperienza identica a quella di una connessione cablata”.
A tutto questo si aggiunge anche il fatto che l’installazione avviene in un ambiente montano con temperature che d’inverno arrivano a parecchi gradi sottozero, con neve, pioggia, vento… Non solo.
Gli apparati sono anche installati su piloni e dunque sottoposti a notevoli vibrazioni.
“Risulta evidente che un apparato standard progettato per un utilizzo in ambienti meno estremi, come ad esempio per videosorveglianza urbana, non è assolutamente utilizzabile in un contesto del genere. Per questo motivo sono state scelte soluzioni con certificazioni specifiche”.
La scelta è caduta sulle soluzioni Ultra-reliable Wireless Backhaul (URWB), per le quali sono state ottenute certificazioni per il mondo Railways, che sono inoltre caratterizzate da un alto grado di protezione da elementi esterni e ambientali.


Comunicazioni su protocolli industriali

La scelta di Cisco viene confermata anche per tutta la parte network cablata e anche con l’adozione degli switch IoT della serie IE, che supportano nativamente i protocolli industriali (Profinet, Profibus,…).
“Disporre di switch che supportano nativamente questi protocolli ha facilitato tutta l’implementazione delle policy QoS necessarie, inclusi eventuali backup a caldo in alta affidabilità laddove uno switch dovesse guastarsi”, spiega Tagliabue, sottolineando come l’offerta Cisco sia completa per la parte di rete fisica e per la parte wireless, in modalità perfettamente integrata.

Nuove progettualità, oltre il revamping

Abbiamo parlato di un progetto che si è arricchito nel tempo di nuove componenti, come la piattaforma di supervisione CyberVision per la sicurezza OT e dunque per la ricerca continua di eventuali vulnerabilità.
In questo caso, il partner che ha seguito e tuttora segue gli sviluppi di questo progetto è in grado di monitorare, tramite il proprio SoC, lo stato di qualsiasi sottosistema.
Ma come accennato all’inizio, questo progetto è diventato anche l’occasione per creare nuovi servizi.
Così, da un revamping tecnologico, legato al sistema di trasmissione a bordo per le telecamere, i servizi audio e i PLC, si è passati a molto di più.
“Il cliente si è innamorato della soluzione e ha cominciato a chiedere integrazioni, dalla musica a bordo delle vetture agli smart monitor utili per trasmissioni in streaming con finalità di marketing, ai sistemi di informazioni sullo stato delle piste”.
Tutto questo è reso oggi possibile da una elevata disponibilità di banda, impossibile con tecnologie utilizzate in passato. Si arriva ad avere quasi 100 Mbps di banda passante su ogni cabina e questo consente di avere un margine sufficiente a gestire il traffico generato da altri apparati di bordo che potrebbero essere installati in futuro.

Il ruolo dell’ecosistema Cisco

Parliamo di un gioco di squadra nel quale, accanto a Cisco, giocano un ruolo fondamentale la competenza del partner Security Trust, che ha seguito il progetto fin dalla sua nascita e la capacità dei direttori di esercizio delle funivie, che hanno subito compreso quali fossero i plus legati all’avere una rete IP performante a bordo e si sono spinti ad andare oltre il semplice revamping dell’impianto, ragionando anche sui possibili miglioramenti della user experience.

La convergenza IT/OT e la sfida della sicurezza

Questo progetto assume inoltre una valenza sicuramente centrale per tutto quanto riguarda la convergenza IT/OT.
Fino all’aggiornamento di questi impianti, racconta Tagliabue, il Ministero non aveva autorizzato connessioni remote ai sistemi IT, se non con una modalità piuttosto obsoleta con “chiave meccanica”, che prevedeva l’attivazione e disattivazione manuale della connessione in caso di necessità. Per garantire la sicurezza degli accessi richiesta dalle regole ministeriali, è stato previsto un sistema di accesso sicuro, nel quale tutti gli accessi sono tracciati in base alle credenziali di ciascun utente e alle sue autorizzazioni.
L’impianto è dunque conforme alla direttiva NIS 2, grazie anche alla scelta di CyberVision installata in questo caso on premise dal cliente.

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